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mercoledì 23 aprile 2014

FOCACCINE ALLA CRESCENZA CON CIPOLLE AROMATIZZATE E OLIVE TAGGIASCHE… Olio ed olive di Paolo Cassini


Ingredienti:
450 gr. di farina 0
1 cucchiaino di miele millefiori
15 gr. di lievito fresco di birra
4 cipolle rosse medie
300 gr. di Crescenza
2 cucchiai di olive taggiasche denocciolate di Paolo Cassini
Qualche rametto di timo
Qualche rametto di rosmarino
Olio extravergine di oliva taggiasca di Paolo Cassini
Sale
Pepe

Vino:
“Soffio” dell’Azienda Agricola “Il Calamaio”

Per prima cosa si puliscono le cipolle e si tagliano a spicchietti, si mettono dentro un tegamino antiaderente con 3 o 4 cucchiai di olio, un decilitro abbondante di acqua e si lascia stufare per circa otto minuti a fuoco dolce (o comunque sino a quando l’acqua non si è asciugata evitando di farle friggere nell’olio), aggiungendo un rametto di timo ed uno di rosmarino.
Impastare 50 gr. di farina con 50 gr. di acqua e 5 gr. di lievito (poolish), mettere in un recipiente di vetro, chiudere con pellicola alimentare e lasciare lievitare per una notte intera. Il mattino dopo mescolare il poolish alla farina restante aggiungendo il lievito rimasto sbriciolandolo con le mani, 180 gr. di acqua ed impastate bene il tutto. Mettete in un contenitore, coprite e lasciate lievitare per un’ora. Trascorso detto tempo prendete l’impasto, infarinatelo leggermente e stendetelo sul piano di lavoro, anch’esso infarinato, ad uno spessore di circa mezzo centimetro. Con un tagliapasta di circa 8 cm. di diametro ritagliate le focaccine (potete inserirle anche in stampini che le contengano di misura). Coprite e lasciate nuovamente lievitare per 40 minuti circa, dopo di che schiacciate leggermente al centro ogni focaccina con le dita e ponete al centro la robiola a temperatura ambiente, le cipolle e le olive aggiungendo qualche fogliolina di timo e di rosmarino. Mettete in forno preriscaldato alla temperatura di circa 200° e fate cuocere per 10/11 minuti.

Sfornate e servite con un calice di “Soffio” dell’Azienda Agricola “Il Calamaio”.



DUE PAROLE SU QUESTE DUE FANTASTICHE REALTA’ ITALIANE

Per queste feste di Pasqua, abbiamo avuto il piacere di degustare i prodotti di queste due fantastiche realtà Italiane anche loro vanto e l'orgoglio del nostro paese ed alle quali abbiamo dedicato la nostra ricetta

I vini dell' Azienda Agricola Il Calamaio (http://www.ilcalamaiovini.it)
e l'olio dell' Azienda Agricola Paolo Cassini (http://www.oliocassini.it/

Per quanto riguarda i vini, particolare attenzione meritano, a mio avviso, il Sangiovese in purezza "Poiana" che ha governato eccellentemente il non semplice "Abbacchio al forno con vino, aceto balsamico, concentrato di pomodoro e zucchero di canna" ed il "Soffio", vino bianco di struttura (Chardonnay in gran parte, Petite Arvine, Petit Manseng) che dirige supremamente l'orchestra di antipasti a base di crostacei, come i salumi nostrani, quali soppressata, prosciutto di Parma stagionato, lonzino e corallina e dei formaggi tanto classici quanto non semplici come la Toma di Gressoney, La Fontina Aosta d'alpeggio, Robiola di Roccaverano
Si vuole, quindi, dar voce, visibilità e speranza a chi, facente parte di un popolo di ; Santi, artisti, naviganti ed eroi, non se la sente di lasciare il passo al “made in Cina”, “Taiwan” o chicchessia, perché l’Italia è, è stata e sarà un punto assoluto, inimitabile ed imbattibile di qualità assoluta soprattutto in ambito enologico ed agro-alimentare!
Qui in Italia abbiamo persone come Samuele (dell'Azienda Agricola "Il Calamaio") o Paolo dell'omonima Azienda Agricola, che credono veramente nei loro prodotti e si impegnano quotidianamente affinchè innovazione e tradizione cooperino con lo scopo di tramandare e far conoscere saperi e sapori che non sempre riusciamo a cogliere e conoscere e riconoscere. Anche questa volta, secondo noi, ci siamo riusciti e vi vogliamo rendere partecipi delle ECCELLENZE che ci circondano e che spesso, anche se a noi vicine, preferiamo non cercare e scegliamo di avvalerci di prodotti scadenti, che vengono da lontano e che, magari, non sono anche il massimo per la nostra salute.
A tal riguardo credo opportuno rimandare ad una parte della lettera che il bravo Paolo Cassini scrive nel suo sito: "In Liguria, e non solo qui, produrre olio di alta qualità costa parecchio: potatura, concimazione, pulizia del terreno, irrigazione, bacchiatura, il frantoio, ecc. 
Sono lavori che richiedono tempo e fatica e vengono svolti quasi sempre manualmente, senza l'ausilio di mezzi meccanici: è impensabile produrre un olio Extra Vergine d'Oliva a pochi euro al litro, quando le sole spese di coltivazione e trasformazione del prodotto possono raggiungere anche i 10 euro al litro. Le conclusioni sono ovvie...".

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